Dall’800 ai giorni nostri
La morfologia della città, le sue peculiarità, l’economia, la flora e la fauna.

La borghesia trionfante, in seguito alle rivoluzioni del 1848, afferma la proprietà privata, come momento costitutivo dell’ordine giuridico e sociale.
Nel 1851 Melfi è scossa da un terremoto disastroso.
Paradossalmente il crollo degli ordinamenti statali e la formazione dello Stato Italiano nel 1861 costituiscono una ulteriore emarginazione delle plebi meridionali.
Il malcontento della popolazione, causato dalla nuova organizzazione statale piemontese, dà origine al fenomeno del brigantaggio, represso poi nel 1865 dal rego Sabaudo.
Nei decenni successivi molti melfitani emigrano verso le Americhe.
Il paese subisce un altro disastroso terremoto nel 1930.
Nel 1954, epoca degli espropri per la realizzazione della “Riforma agraria” il Castello di Melfi e gli altri territori cessano di essere dei Doria e tornano allo Stato Italiano che, dopo i due conflitti mondiali e la proclamazione della Repubblica, è finalmente unito.
La storia di Melfi segue poi le vicende dell’Italia.
Negli anni “90” sorgono molti insediamenti industriali ed, in particolare, lo stabilimento SATA della FIAT con il suo indotto.